Per il 50mo della demolizione del Castello del Fitto
3 marzo 1964: avevamo un castello!
La luce del sole quasi primaverile
già illuminava, della chiesa di Palazzi, il campanile,
che dritto come un alfiere,
si ergeva nel mezzo della sua gente e del paese.
Da quella collinetta dove tutto poteva guardare,
perfino la pineta ed anche il mare,
il Castello del Fitto anche quel mattino
uno sguardo all’amico fiume volle dare
che tra le canne, quasi lo lambiva e scorreva piano.
Fin oltre la pianura, anche un saluto volle mandare
al fratello maggiore sulla collina di Rosignano,
già di antiche origini medievali,
se pur con torri medicee di forme circolari.
Tutti si recavano contenti al proprio lavoro
nell’epoca del boom economico e degli anni d’oro
e se pur vecchio e un pò cadente,
nella sospirata attesa che qualcuno si prendesse cura,
la vita sorrideva intorno a lui e su quell’altura,
ma ad un tratto sempre più crescente
si avvertì un rumore di cingoli stridente,
ed insieme al motore scoppiettante
su per la via del Fitto, risalire, si sentì evidente,
fino a farsi sempre più deciso ed assordante,
quando arrivò nei pressi del castello, per una sosta riposante.
Ma il macchinario si fermò solo qualche istante,
quasi a pensare da dove cominciare.
E come il carnefice fa con il condannato,
se pur lo avesse voluto e desiderato,
indietro d’un passo non si tirò
e quell’impegno da altri comandato,
a compiere ed a rispettare ben presto iniziò.
Il castello capì, ma non si scompose.
La ruspa non degnò d’un guardo
ed austero e nobile, ogni arma e speme al fin depose,
fino a quando con la dignità di un guerriero
cadde affranto, se pur nell’animo sereno e fiero.
Del simbolo di Cecina restò al fine,
tra tanta polvere e senza altre storie,
un cumulo di sassi e di macerie.
E così di tanta tristezza e tanto duolo
si riempì l’animo della gente senza alcun frastuono
ed anche il cuore di quei bambini
che erano rimasti attoniti a guardare,
perché insieme a lui, contenti, solevano giocare.
Adesso non vogliamo altro dire se non fare,
ma come il destino volle per Cassino,
non ci resta altro che sperare
di rivederlo un giorno non lontano
su quella collinetta, come allora troneggiare.
Cecina 03 marzo 2014
Pietro Campanelli
Troverete il mio libro "Avevamo un castello"
presso la libreria LUCARELLI sul corso pedonale a Cecina centro,
oppure presso l'agenzia La Riviera in via Firenze 15 a Cecina Mare
Quando la cultura è anche conservazione della storia e della memoria …